Che cos’è il grano saraceno

Il grano saraceno, contrariamente a quanto si crede, non è un cereale, ma appartiene alla famiglia delle polygonaceae, la stessa del rabarbaro. Per questo non contiene glutine ed è uno degli ingredienti ideali per le diete gluten free.

Originario dell’Asia, oggi è diffuso soprattutto in Russia, mentre in Europa è presente nelle zone montane della Francia e della Germania. Non è molto coltivato in Italia, solo in alcune vallate alpine nell’area di Bolzano e Sondrio. Scopriamo le  proprietà del grano saraceno.

Proprietà del grano saraceno

 I semi di questo grano sono altamente proteici: possiede infatti gli otto aminoacidi essenziali ed è consigliabile nei casi di inappetenza, in caso di deperimento fisico e per gli sportivi.
I suoi valori nutritivi:
proteine: soprattutto gluteline
acidi: ricco di lisina e povero di acido glutammico e di prolina.
sali minerali: presenti ferro, fosforo, rame, selenio, potassio e zinco,
vitamine: presenti vitamine del gruppo B e la vitamina PP. Contiene rutina, un flavonoide che rafforza i capillari, è antiossidante e svolge azione antiemorragica.

Caratteristiche e valori nutrizionali

 Basso indice glicemico: con un indice pari a 40 il grano saraceno è reperibile sotto forma di pane, pasta, gnocchi o farina.
Riduce Colesterolo: l’apporto di fitosteroli, unito a uno stile di vita corretto, aiuta a mantenere bassi i livelli del colesterolo cattivo nel sangue.
Adatto ai diabetici: il contenuto di D-chiro-inositolo presente nel grano saraceno (legato alla produzione di insulina) lo ha reso oggetto di studio per il trattamento del diabete.
Ricco di fibre e fitosteroli: in 100 gr. di grano saraceno troviamo ben 6 grammi di fibre!
Fonte di amminoacidi essenziali:i semi del grano saraceno apportano buone quantità di lisina, treonina e triptofano, amminoacidi essenziali che l’organismo non riesce a produrre in quantità sufficiente. Ecco perché il contributo del grano saraceno è importante per il rinnovamento cellulare dell’organismo.

Curiosità sul grano saraceno

 Dal grano saraceno si può ricavare dell’ottima farina usata per preparare pane, biscotti, torte e la polenta detta ‘taragna’. Bisogna però fare attenzione a non consumarne troppa, perché può provocare fagopirismo, un esantema della pelle nelle zone più esposte al sole. E anche gli animali possono soffrire di questo disturbo se ne mangiano molta.
Pur essendo In Italia poco conosciuto, viene utilizzato per i pizzoccheri, una prelibatezza tradizionale della Valtellina a base di farina di grano saraceno.

Il grano saraceno in cucina

Un altro modo per cucinare il grano saraceno è nelle minestre e nelle zuppe con verdure. In questo caso occorre prima lavarlo bene sotto l’acqua corrente, poi metterlo in pentola rispettando le dosi ideali, cioé una parte di grano saraceno e due di acqua. La cottura è piuttosto rapida, circa venti minuti.

Con il grano saraceno potete anche preparare il pane senza glutine, perfetto per i climi freddi, perché produce rapidamente calore. Non si tratta però del pane ben lievitato, ma di un pane piuttosto piatto, a pasta soda e compatta, perché il grano saraceno ha una limitata capacità di trattenere i gas di fermentazione. In cottura tende a ‘ritirarsi’ cioè ha diminuire di volume.